Reparto Psichiatria

Il reparto di psichiatria e psicoterapia dell’Ospedale Malcantonese è stato inaugurato nel 2002.

Filosofia del reparto di psichiatria e psicoterapia
Il reparto di psichiatria e psicoterapia dispone di 26 letti in camere da due o tre letti, singole in casi particolari.

La casistica accolta è costituita, in prevalenza, da:
– disturbi affettivi (Sindromi depressive di ogni tipo, disturbi bipolari)
– disturbi d’ansia (Sindromi ansiose di ogni tipo, disturbi da attacco di panico, ipocondria)
– disturbi fobici e ossessivo-compulsivi
– disturbi somatoformi (disturbi di somatizzazione, sindromi dolorose somatoformi, disturbi “psicosomatici” o “funzionali”)
– disturbi di personalità associati a uno dei disturbi appena menzionati

In minor misura il reparto può accogliere sindromi psicotiche e di dipendenza da sostanze psicotrope, purché senza grave agitazione, auto- o etero aggressività; non è in grado di accogliere pazienti in ricovero coattivo, aggressivi, molto agitati e suicidali.

L’équipe curante è costituita da:
– 4 medici con specializzazione in psichiatria e psicoterapia
– 2 medici assistenti in formazione (di regola, specializzandi in psichiatria e psicoterapia)
– 2 psicologhe – psicoterapeute
– personale infermieristico specializzato in salute mentale
– personale curante con formazione di assistenti di cura
– personale di fisioterapia con specializzazione nella cura del paziente psichiatrico

Il paziente che soffre di un disturbo psichico pone il medico davanti a un compito che solo raramente si rivela facile. Egli è spesso portatore di un disagio le cui origini – sempre che sia possibile identificarle con sufficiente chiarezza – si situano a diversi livelli: possono essere di natura biologica (ereditaria, genetica, metabolica, tossica…), psicologica (espressione di un conflitto inconscio, conseguenze di traumi, di abitudini maladattative acquisite precocemente, di un’incapacità di superare difficoltà attuali…) o sociale (problemi famigliari, di lavoro…). Molto spesso, il disagio è condizionato da più di un fattore e si esprime in sintomi diversi, che possono toccare sia la psiche (p.e. umore depresso) che il corpo (p.e. dolori diffusi) che entrambi (p.e. disturbi del sonno).
Compito del medico è in primo luogo raccogliere dal paziente, dai suoi famigliari e dai precedenti medici curanti informazioni sufficienti a delineare un’ipotesi di lavoro su cause e possibili strategie di cura dei disturbi. In questa fase, è necessario ottenere dal paziente un consenso il più possibile informato alla cura che si intende prescrivere, senza però eccedere. Infatti, non è opportuno esigere dal paziente psichicamente prostrato che si affatichi ulteriormente, mentre che è utile sviluppare un rapporto di fiducia che lo alleggerisca della responsabilità per la propria condizione. D’altra parte, egli non va de-responsabilizzato; piuttosto – almeno idealmente – va messo gradualmente nella condizione di assumersi la responsabilità della propria cura e della propria salute. Ed è questo il difficile lavoro che, in secondo luogo, tocca al medico e a tutta l’équipe curante.
La complessità delle patologie psichiche non consente obiettivi grandiosi. Se anche, in parecchi casi, risultati molto soddisfacenti possono essere raggiunti, in molti altri ci si deve accontentare di risultati parziali, modesti. I decorsi cronici e le ricadute sono – purtroppo – inerenti a certi disturbi psichici, e non è possibile (allo stato attuale delle nostre conoscenze) evitarli. Ciò però non deve indurre nessuno – medico, infermiere, paziente – alla rassegnazione: ogni caso è individuale, e molti casi “cronici” possono, dopo una rivalutazione e un cambiamento di cura, migliorare sensibilmente, così come le ricadute possono diradarsi o addirittura cessare.
Un fattore terapeutico di grande importanza è il clima terapeutico, l’“atmosfera” che si vive in reparto. Un collettivo di pazienti con problemi psichici presenta inevitabilmente dinamiche complesse, con tendenze a formare gruppi ora in alleanza con l’équipe curante, ora magari in opposizione. È compito dell’équipe trovare soluzioni ai possibili conflitti che possono sorgere tra singoli pazienti o tra pazienti e membri del personale curante, senza sotto- né sopravvalutare situazioni che, a ben guardare, fanno parte delle dinamiche di qualsiasi collettivo e sono, per così dire, nella natura delle cose.
Nel nostro reparto, a costruire un clima il più possibile terapeutico, contribuiscono attività individuali e di gruppo (gite, preparazione di pasti, lavoro manuale, ginnastica, orto…) in cui si può esprimere l’iniziativa tanto del paziente quanto dell’operatore coinvolto.

In sintesi, la “filosofia” del nostro reparto può essere riassunta così:
– disponibilità, accettazione e rispetto per il paziente e i suoi diritti, nei limiti delle sue possibilità e condizione del momento
– al paziente si chiede collaborazione e rispetto per le persone – siano esse gli altri pazienti o il personale curante – e i loro diritti
– curiosità con discrezione e pazienza, per capire quanto meglio possibile la patologia e le necessità del paziente
– capacità di evitare letture statiche dei quadri clinici, spirito critico per scoprire le strategie terapeutiche migliori e per riflettere sull’operato proprio e dell’équipe
– continuità nello stimolare il paziente a mobilitare le sue risorse; a questo scopo, è importante integrare strumenti farmaco – psico- e socio – terapeutici
– tolleranza alla frustrazione/insoddisfazione
– accettazione dei propri limiti – “ad impossibilia nemo tenetur”!
– ragionevole ma perseverante ottimismo nelle possibilità proprie e del paziente

Dott.Carlo Calanchini

 

La concezione delle cure infermieristiche:
Le cure infermieristiche, concepite nel rispetto della filosofia dell’Istituto, pongono al centro l’uomo, entità unica ed irripetibile, del quale sono promosse l’autodeterminazione e le capacità decisionali. I concetti cardine legano l’agire infermieristico con quello delle altre figure professionali che operano all’interno della struttura ospedaliera, garantendo una piena condivisione della cultura lavorativa. Ciò consente l’offerta di interventi professionali personalizzati e mirati. Il rispetto e la considerazione degli aspetti legati alle caratteristiche della personalità di ciascuno, della storia di vita, della cultura, delle credenze e dei valori, ci permettono di operare in un’ottica di globalità delle cure.

Per noi sono fondamentali:
– la relazione d’aiuto, basata su una comunicazione efficace fatta di ascolto attivo, accoglienza e rispetto della persona che porta ad un rapporto di fiducia genuino, empatico e saldo

– il coinvolgimento, inteso come la partecipazione alle cure prestate al degente da parte di più attori (l’équipe curante, i famigliari, le figure che gravitano attorno al degente nel proprio ambiente e non da ultimo il paziente stesso) che operano in termini di cura, prevenzione e riabilitazione

– la collaborazione, il gruppo curante costituisce un insostituibile fattore terapeutico quando funziona come organismo unitario in cui i singoli componenti operano nella consapevolezza di essere parte di un “tutto”, che come tale si prende cura del paziente, ognuno con la propria esperienza professionale, personale, emotiva ma sempre autentica

– il recupero ed il mantenimento dell’autonomia e dell’indipendenza della persona attraverso lo sfruttamento delle risorse presenti

– l’ambiente accogliente ed umano, fatto di persone, spazi e clima che si adattano all’altro con calore, ospitalità, disponibilità, apertura e rispetto;
la qualità delle cure offerte intesa come “la capacità di rispondere in modo equo ai bisogni impliciti ed espliciti dei pazienti, secondo le conoscenze professionali attuali e in funzione delle risorse disponibili”.*

* FoQual. La qualité des soins dans les hôpitaux suisses : analyse de six indicateurs. Lausanne, août 2000

 

 

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Primario e direttore medico
Dr. Med. Carlo Calanchini
FMH in psichiatria e psicoterapia e  in psichiatria e psicoterapia forensi
Caposervizio 
Dr. Med. Matteo Angelo Laudati
FMH in psichiatria e psicoterapia
Capoclinica 
Dr. Med. Marcello Diurni
FMH in psichiatria e psicoterapia
Capoclinica 
Dr.ssa Med. Anna Milano
FMH in psichiatria e psicoterapia
Capo Reparto
Antonella Sterzi
Infermiera